... e, DULCIS IN FUNDO … il Dolce Aquileia
Marco Gavio Apicio era patrizio romano contemporaneo di Tiberio, fu uno dei primi gourmet della storia interessato all’arte culinaria più raffinata e scrisse il primo libro di cucina di cui ci sia traccia, il “De re coquinaria”, una raccolta di più di quattrocento ricette e suggerimenti per la preparazione di vari piatti.
Apicio ci racconta che in epoca Imperiale la passione culinaria raggiunse il suo apice e nelle sontuose abitazioni facoltose ( come la “Domus di Tito Macro” ad Aquileia) ogni festa, ricorrenza o vittoria erano validi motivi per organizzare maestosi banchetti a base di carne, pesce, dolci e vino.
Siamo certi che su qui lauti banchetti non poteva mancare un dolce come il nostro, "Dolce Aqvileia " un concentrato di Noci, Farro e Miele con il cuore
morbido e cremoso, racchiuso in una frolla croccante che ad ogni morso ti catapulta nell'Aquileia Imperiale rendendo la tua visita da noi un’esperienza indimenticabile
Gli ingredienti, rivisitati in chiave moderna, rispecchiano quelli in uso all'epoca. ll miele era sicuramente il dolcificante per eccellenza e spesso come condimento di pietanze dolci e salate si utilizzava il defrutum, una sorta di sciroppo ottenuto da un lungo processo di bollitura di mosto d'uva che via via concentrandosi a seguito della cottura e dell'evaporazione dava origine al prezioso nettare.
Gli antichi romani facevano uso sapiente (e sostenibile) degli ingredienti con una visione del patrimonio alimentare molto attuale. Inoltre al termine dei sontuosi banchetti
imperiali, i commensali riempivano il loro linteum (grande tovagliolo di lino) con gli avanzi del pasto, insieme a piccoli regali (apophoretea)
avuti in dono dal padrone di casa…una sorta di “doggy bag”
Perciò il nostro DOLCE AQUILEIA rappresenta MOSAICO-COCAMBO in un modo speciale: ha radici antiche negli ingredienti e nella visione di valori in cui crediamo: ecosostenibilità, zero sprechi ed economia circolare.