Secondo la leggenda più famosa, il panettone sarebbe nato alla corte di Ludovico il Moro, signore di Milano nel XV secolo.
Si racconta che, una vigilia di Natale, il cuoco della famiglia Sforza abbia bruciato il dolce destinato alla cena. Fu salvato dallo sguattero che lavorava in cucina,
Toni. Toni impastò prontamente un panetto di lievito conservato per Natale, lo lavorò aggiungendo farina, uova, uvetta, canditi e zucchero fino ad ottenere un impasto particolarmente lievitato e
soffice. Il dolce venne apprezzato così tanto che la famiglia Sforza decise di chiamarlo “pan di Toni”, da cui deriverà nei secoli a venire il termine “panettone”.
Buon Natale da Piero Zerbin e i suoi collaboratori!
" Ciao sono prio felice che anche tu abbia deciso di mangiarmi.
Ho fatto diventare matto il mio pasticcere ma finalmente abbiamo deciso di lavoare insieme per poterti regalare un'emozione unica. Pensa, ogni giono mi pulisce con dei bagni in acqua e mi
alimenta con la farina. Visto il suo impegno costante ho deciso di dargli la soddisfazione che merita e regalargli un risultato ecceltente. Il mio eterno nemico è il lievito di birra perché
quelto ti fermenta in pancia per delte e e poi ti "gratta tutta la gola. Prima di mangiarmi scaldami leggermente, magari mettendomi vicino ad un
caminetto con una candela accesa sulte note di un buon natale."
OUAL E' IL SEGRETO DEL NOSTRO PANETTONE?
Oltre alla scelta di ingredienti di primissima qualità come le arance candite morbide e saporite, il burro, le mandorle, cioccolato fondente puro, marroni canditi, le uova fresche, il vero
segreto del nostro panettone è il lievito madre (non usiamo lievito di birra!) che regala al palato il giusto connubio tra sofficità, profumazione e punto di acidità. Il lievito madre prende il
nome dalla cura che ogni madre sa dare al proprio bambino. Il paragone può sembrare azzardato, ma in realtà la passione, il tempo e l'attenzione che un pasticcere dedica rendono possibile la
crescita del lievito.